Petizione

Il Movimento RiartEco, da sempre impegnato a diffondere i valori  dell’arte in difesa dell’ambiente e della salute collettiva attraverso il riuso e il riutilizzo rifiuti, gli scarti, per la conversione ecologica, sociale e culturale dei nostri stili di vita, e con il sostegno della Fondazione Omiccioli, dedicata alla memoria di Alfonso e Giovanni Omiccioli esponenti della corrente artistica della Scuola Romana, promuovono una petizione per proteggere e salvaguardare l’Arte e, in generale il mondo della Cultura, nelle sue differenti componenti, dalle conseguenze dirompenti del Covid-19.

Non siamo certo i soli a mobilitarci perché non si può restare in silenzio davanti alla tragedia immane di tante persone dimenticate dallo Stato, incapace di assistere nell’ora del bisogno chi lo innalza con la sua opera e tramite i suoi sacrifici fa amare l’Italia, terra di cultura e bellezza. Il nostro obiettivo è sollecitare gli organi istituzionali, in primis il Presidente del Consiglio e il Mibact, a dare risposte a chi oggi si trova, privato del lavoro a causa del lockdown Una situazione drammatica e surreale che però, oltre alla pandemia, è il risultato di un mancato riconoscimento sociale unitamente alla cronica mancanza di risorse, con la progressiva assimilazione della produzione artistica a valore di consumo, e merce di intrattenimento.

Finora dal Ministero per i Beni Culturali, purtroppo, sono arrivate solo proposte incomplete e insufficienti ad arginare l’emorragia del settore, in piena crisi nell’assoluta incertezza tra offerta e domanda da coniugare sulla base delle norme di sicurezza ed igienico-sanitarie stabilite, di volta in volta in corrispondenza dei dati epidemiologici, dalla comunità scientifica.

Malgrado l’esistenza di strumenti diffusi per il sostegno verso alcune tipologie di lavoratori della cultura, e degli artisti in senso lato, la farraginosità burocratica fortemente penalizzante finisce con rendere tali strumenti poco accessibili e funzionali, in quanto non idonei a garantire parità di trattamento fra le differenti figure che compongono il mondo della creatività. Invero la materia presuppone un approccio multilivello, da una parte sussidi urgenti, ed un sistema di sovvenzioni statali, per colmare le perdite a causa dello stop generalizzato delle attività, dall’altra ripensare, o pensare, secondo una visione nuova “olistica”  la fruizione dell’opera d’arte e ridisegnare la geografia e la funzione dei luoghi, nel bilanciamento tra fattori spaziali ed ambientali.

Sono questi i capisaldi imprescindibili da cui partire nel post-Covid, che impongono un’attenta analisi delle posizioni e non soluzioni temporanee ed accondiscendenti, bensì interventi che restituiscano dignità all’atto creativo, e i suoi contenuti perché il rischio è l’estinzione definitiva di una moltitudine di talenti.

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Cordialmente,

Silvia Filippi

Co-coordinatrice Movimento RiartEco

Autore dell'articolo: Aida GP